Villa Alliata Cardillo visita del 10 marzo 2019
Villa Cardillo, trasformazione di un baglio seicentesco, fu realizzata da Domenico Cardillo giudice della gran corte, presidente della regio camera sommaria del regno di Napoli, reggente consultore di stato; la villa fu completata nel 1815. Nel 1863 una metà divenne proprietà di Emanuela Cardillo, sposa di Pasquale Alliata di Villafranca, l’altra metà passò alla sorella Adelaide Cardillo, sposata Cloos. Alla fine degli anni ’90 del XX secolo Stefania Alliata, sposata Lodetti è riuscita ad acquisire l’intera proprietà sotto il nome Alliata. La villa si trova ancor oggi al centro di una tenuta agricola, tra la borgata di Cardillo e lo Zen. Due lunghi viali da via Cardillo e dalla via Patti, ne costituivano gli accessi; su via Cardillo sono i resti del pilone d’ingresso alla tenuta. La villa, disposta a corte con terrazzi e corpi bassi, è preceduta, sia sul fronte occidentale che su quello orientale, da grandi esedre ellittiche con panche introdotte da piloni; sul fronte occidentale è una piccola corte circondata da corpi bassi terrazzati con muretti a finte colonnine. Il corpo di fabbrica principale, a due elevazioni, è attraversato da un passo carraio che immette al giardino sul retro; il prospetto è percorso da fasce e lesene e presenta leggeri fregi a stucco; al centro del cornicione è posto un piccolo fastigio; qualche elemento di arredo è ancora presente nel parco. Nella piccola corte occidentale si trova la cappella.
La villa è stata oggetto di un lungo ed accurato restauro filologico nel 2007-2008 coordinato dall’arch. Rosario Busardò. Sono stati ripristinati i locali, magazzini e stalle, del piano terra, rispristinati i saloni e sistemate le ampie terrazze da cui si gode un panorama a 360° sulla campagna circostante.