Il Bastione della Balata e l’ex OMNI visita del 23 febbraio 2020
Cosa c’entra la cinta muraria cinquecentesca con un dipinto della prima metà del XX secolo? Lo abbiamo scoperto con Adriana Chirco e Anna Maria Ruta in due momenti diversi di una interessante visita che ci ha portato a conoscere un’area poco nota del quartiere Capo.
Si tratta del limite nord-occidentale del circuito bastionato della città che comprendeva in origine due bastioni: il vastissimo Bastione d’Aragona, demolito per la costruzione del palazzo di Giustizia ed il più piccolo Bastione della Balata, affacciato sulla bassura della Balata ed oggi circondato da corso Alberto Amedeo. Siamo partiti dal punto più settentrionale di via Paireto, chiamato piazzetta di Porta Guccia perché alla fine dell’’800 fu creato un varco tra le antiche mura, detto Porta. Guccia invece è il cognome del Barone G. B. Guccia che nel 1792 ottenne l’area del bastione per edificarvi il suo palazzo con un bel giardino ancora visibile da corso Alberto Amedeo.
Varcato il portone d’ingresso si passa ad una corte raccolta con graziosa fontana cui fa da sfondo l’aereo scalone.
Attraverso le stradine del rione, alcune delle quali create come strade militari di servizio al bastione, e passando davanti alla chiesa delle Cappuccinelle, abbiamo raggiunto la parte alta del quartiere Capo con le sue strade dal tracciato geometrico.
Percorrendo via Matteo Bonello abbiamo raggiunto l’edificio del primi decenni del XX secolo dell’ONMI dalle belle strutture funzionaliste, oggi centro sociale con vasto giardino, costruito nell’area dove sorgeva il Noviziato dei Gesuiti, l’imponente costruzione, divenuta caserma delle guarnigioni borboniche e distrutta durante le insurre del 1848. Qui Anna Maria Ruta ci ha fatto conoscere il bel dipinto di Gino Morici.
Nel corso della visita siamo stati anche all’oratorio dei Quattro Coronati, dove è attiva la confraternita di S. Rosalia, ed abbiamo passeggiato accanto alla chiesa di S. Stanislao detta della Madonna del Lume, ma meglio nota come chiesa del Noviziato dei Gesuiti. La chiesa era annessa al vasto convento costruito nella seconda metà del XVII secolo, in cui si compiva il noviziato dell’Ordine. Alla sinistra della chiesa è ancora visibile il primo partito dell’edificio conventuale. Di fronte sorge il Nuovo Palazzo di giustizia. Suggestiva la Piazza della Memoria dedicata ai martiri per mano mafiosa. Mattinata interessante tra storia, arte, tradizioni e riflessioni.