Vai ai contenuti
Attività

Clinica Noto visita del 17 febbraio 2019

La Clinica Noto fu costruita nel 1922 dall’impresa Utveggio e Collura sotto la direzione dell’ing. Zanca, dal medico Antonio Noto su un terreno acquistato dalla Società Siciliana Immobiliare Anonima proveniente dalla lottizzazione del parco Florio all’Olivuzza. La clinica è composta da un lungo corpo a "L" con prospetto su via Regina Margherita e breve prospetto angolare su via Dante; su questo sono la loggia ed il pannello decorativo in stucco con la raffigurazione di Igea, dea della salute e dell’igiene. Nell’ala angolale si trovavano le residenze della famiglia, tra cui la casa coniugale di Lia Noto, figlia del fondatore della clinica, e del medico Guglielmo Pasqualino (1904-1987), sposato nel 1930, che negli anni ’30-40 divenne luogo d’incontro di artisti ed intellettuali del tempo. Guglielmo Pasqualino libero docente in Patologia Chirurgica, proseguì l’opera del suocero associando a quello del fondatore il suo cognome sotto il titolo Casa di Cura Noto-Pasqualino. Negli anni Trenta Lia Pasqualino, che aveva studiato pittura con Onofrio Tomasello ed aveva conosciuto il pittore Pippo Rizzo, insieme a Renato Guttuso, Nino Franchina e Salvatore Barbera aveva dato vita al Gruppo dei Quattro, momento importante e innovativo nell’arte italiana della prima metà del secolo scorso.
L’appartamento-studio di Lia Pasqualino conserva molte sue opere ed un soffitto ligneo a disegni geometrici che sembrerebbe provenire da Casa Florio, come il salottino Luigi XVI al primo piano della clinica.
Durante la guerra il prof. Pasqualino riuscì a salvare dalla persecuzione antisemitica il prof. Maurizio Ascoli e la dottoressa tedesca Ruth Adler che sotto falso nome lavorò come infermiera nella clinica.  Nel dopoguerra il Prof. Pasqualino fece ampliare la struttura portando la sua recettività a circa cinquanta posti letto per poter alloggiare anche un reparto di Chirurgia Generale. In quel tempo egli assunse la Direzione del Centro Tumori di Palermo, cui si dedicò con passione e per il quale ottenne la costruzione di un nuovo padiglione. Negli anni Sessanta anche per la Casa di Cura sorse la necessità di un’ulteriore ampliamento tanto che un nuovo stabile venne affiancato all’edificio originario. I lavori furono completati nel 1967.
Nel piano seminterrato della Casa di Cura si trova la Cappella, che negli anni Quaranta del Novecento è stata interamente affrescata da Lia Pasqualino Noto con la via Crucis, attualizzata con segni e immagini contemporanei.
Abbiamo visitato la clinica guidati da Beatrice Pasqualino Gagliardo e Janne Vibeak Pasqualino. Per la visita allo studio della pittrice Lia Pasqualino Noto ci ha guidato Luisa Maria Leto.

Torna ai contenuti